
Straordinario personaggio storico, grande leader sudafricano che ha sconfitto l’apartheid e posto le basi della democrazia nel paese, destinato a rimanere un vero e proprio punto di riferimento per le generazioni future. Importante anche il suo ruolo nella lotta contro l’Aids e il contributo dato come paladino dei diritti civili dei gay.
Nel 1944 sposa Evelyn Ntoko Mase, con cui trascorre tredici anni e dalla quale avrà quattro figli. Nel 1948 alle elezioni emerge il Partito Nazionale autore di un sistema detto “apartheid” basato sulla segregazione razziale, i neri separati dai bianchi, i matrimoni interrazziali sono proibiti, un bianco e un nero non possono prendere lo stesso autobus, né trovarsi allo stesso ristorante, i bambini neri devono frequentare scuole diverse dai bambini bianchi. Durante questo triste periodo, Mandela e il suo amico, Oliver Tambo aprono un ufficio legale fornendo assistenza gratuita o a basso costo ai neri, vittime della repressione del regime bianco e si dedica anima e corpo ad una campagna non violenta di disobbedienza civile, aiutando ad organizzare scioperi, marce di protesta e manifestazioni contro le leggi discriminatorie.Nel 1956 viene accusato di tradimento ed arrestato assieme ad altri compagni dell’Anc, al processo durato cinque anni vengono tutti assolti.
Nel 1958 sposa Winnie Madikizela da cui si separa nel 1992. Nel 1960 a Sharpeville, durante una violenta protesta contro l’apartheid, la polizia spara sui manifestanti disarmati uccidendone 69 e ferendone molti altri. Il governo accusa l’Anc per questo massacro e li mette al bando. Mandela e altri esponenti riescono a salvarsi e abbandonando per il momento il pacifismo appoggiano la lotta armata, decisi a rovesciare il regime e a difendere i propri diritti con le armi. Nel 1962 viene arrestato dalla polizia sudafricana, per azioni violente e tradimento verso la patria, e imprigionato per ventisette anni nella prigione di Robben Island, al largo di Città del capo, condannato ai lavori forzati. Durante la sua prigionia gli è concesso di avere la visita di una sola persona, e di ricevere una lettera ogni sei mesi, gli è stato anche negato il permesso di assistere al funerale del figlio maggiore Thembi, morto in un incidente automobilistico. In tutto il mondo insorgono proteste contro l’incarcerazione di Mandela. Nel 1985 l’allora presidente Botha gli offre la libertà in cambio di una rinuncia alla lotta armata, ma lui rifiuta e rimane in prigione fino al 1990. Durante gli anni in carcere legge molti libri, poesie, poemi, sostiene i suoi compagni durante i momenti di sconforto, sempre più deciso a portare avanti la sua battaglia contro l’apartheid. L’11 febbraio del 1990 a seguito delle pressioni della comunità internazionale e dopo 27 anni di prigione, Mandela viene liberato. Nel 1991 dopo aver sospeso la lotta armata diviene presidente dell’Anc.
Nel 1993 riceve il premio Nobel per la pace per essere riuscito a porre fine in modo pacifico alla segregazione razziale (apartheid) dei neri in Sudafrica e il 9 maggio 1994 diviene il primo capo di stato di colore. In seguito riceve anche il premio Lenin e Sakharov per la pace e libertà di pensiero. Durante la presidenza lavora per la pacificazione e per dare una spinta all’economia. Sono anni di grandi cambiamenti per l’Africa, nel 1995 viene istituita una commissione per indagare sulle violazioni dei diritti umani e promuovere la pacificazione sociale. Due anni dopo divorzia da Winnie e all’età di 80 anni sposa Graca Machel, vedova del presidente del Mozambico Samora Machel e suo amico durante la lotta all’apartheid. Nel 2004 all’età di 85 anni decide di ritirarsi dalla vita pubblica per stare vicino alla sua famiglia, ma la sua battaglia per la pace e la giustizia continua fino alla fine della sua vita. Nello stesso anno con una cerimonia tenutasi a Orlando (Soweto), riceve dalla città di Johannesburg, il “Freedom of the City”, la più alta onorificenza cittadina, paragonabile alla consegna delle chiavi della città. Il 27 giugno 2008 si è svolge a Londra un grande concerto per i suoi novant’anni e per ricordare il suo impegno nella lotta contro il razzismo, durante il quale ringrazia tutti per la dimostrazione di affetto nei suoi confronti.
Nel giorno del suo novantunesimo compleanno, molti grandi dello spettacolo, della cultura e della politica, tra cui Stevie Wonder, Gloria Gaynor, Zucchero, Nicolas Sarkozy con la moglie Carla Bruni, Aretha Franklin ed altri gli riservano al Radio City Music hall di New York, un grande tributo chiamato “Mandela Day”,che ha luogo ogni anno il 18 luglio, nel giorno del suo compleanno, e che rappresenta un momento per promuovere la giustizia e la pace nel mondo.
Nelson Mandela muore il 5 dicembre 2013, a Johannesburg, all’età di 95 anni, circondato dai suoi familiari, nipoti, amici. Il suo feretro viene avvolto dalla bandiera sudafricana, e sepolto nella tomba di famiglia presso il cimitero della cittadina di Qunu, luogo dove ha trascorso la sua infanzia.
Foto di copertina
By Library of the London School of Economics and Political Science (Nelson Mandela, 2000 Uploaded by Fæ) [No restrictions], via Wikimedia Commons
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